Mostra personale di Elena Greggio "Where Am I?". Recensione di Peter Goodfellow
Sin dall'apertura un paio di anni fa, la Carby Art Gallery è stata una brillante scintilla di colore locale in mezzo ai grigi dintorni della desolata zona industriale alla periferia del porto di Aberdeen.
In mostra al momento c'é un tocco di romanticismo italiano sotto forma di Elena Greggio, una giovane artista da Padova.
Elena ha studiato diverse discipline: Architettura, Pittura, Interior Design; e si possono vedere queste influenze nei 10 dipinti in mostra.
Se riuscite ad immaginare Gustav Klimt e la Secessione Viennese chiusi a chiave in una stanza con un designer di copertine di album psichedelici degli anni '60 ed un pittore di icone russe del Diciasettesimo secolo intenti a mescolare i loro talenti, questo sarebbe il risultato.
I dipinti sono molto singolari e c'é una forte iconografia femminile comune a tutti loro. Essi sono dipinti in acrilico con una tecnica grafica piatta.
Dipinti su tavola, non ci sono due lavori che abbiano la stessa forma.
La cornice è parte integrante di ogni dipinto e vengono usati effetti con polvere metallica e motivi tessili.
Lo spettatore potrebbe speculare sul simbolismo di alcuni dei dipinti, uno in particolare “Ipocrisia” mostra un camaleonte sullo sfondo. Questo è di sicuro un riferimento all'abilità del rettile di adattare il suo colore ad ogni sfondo. La finezza del colore qui si potrebbe ben applicare ad alcuni degli elementi più apertamente psichedelici nei suoi lavori.
Troverete riferimenti ad animali, alchimia e bestiari medievali, ma assicuratevi di guardare i titoli “Sognatrice”, “Mezzo volto” e soprattutto “Giovane Apprendista, Negromante, Alchimista" il cui titolo, in Italiano, suona così meglio della sua traduzione Inglese.